mercoledì 1 ottobre 2008

UMBRIA


La maggior catena montuosa dell’Umbria è data dall’Appennino Umbro-Marchigiano, situato al confine con le Marche. La distesa dell’Appennino si estende dal valico della Bocca Trabaria a Forca Capine fino al salire ai Monti Sibillini, nei quali troviamo la vetta più alta che è il Monte Vettore con i suoi 2478 m.; scendendo verso la conca del Lago Trasimeno e la valle del Tevere si trovano pareti più ripide e cime molto arrotondate. Oltre il Tevere, parallele ai monti dell’Antiappennino tosco e laziale, si trovano altre catene montuose meno importanti e non molto alte che limitano il confine di sud e sud-est. Tra le alture appenniniche e quelle antiappenniniche, troviamo numerosi bacini più o meno grandi, quasi pianeggianti. Le principali zone pianeggianti sono la valle del Tevere chiamata Val Tiberina e la Valle Umbra, attraversata dai fiumi Topino, Clitunno e Chiascio. La valle della zona del Tevere nasce molto stretta e sconnessa, ma dopo Perugia si regolarizza e si estende in ampi prati verdi. Le altre zone pianeggianti più importanti sono le conche di Cascia, Norcia, Gubbio, Terni e Gualdo Tadino. Queste zone sono molto fertili e sono circondate da colline. Nel passato queste conche erano dei laghi Immerso nelle montagne dell’Appennino Umbro-Marchigiano troviamo il territorio prevalentemente collinoso e verdeggiante dell’Umbria. Tutta la zona si presenta con un susseguirsi di larghe valli irregolari che compongono un verde panorama ondulato; per questo motivo viene chiamata ‘Umbria verde’.

1 commento:

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